Cronache online – 19 Settembre 2004


Sassari

Qualche protesta e qualche timido consenso: la modifica dei collegi elettorali per le prossime elezioni provinciali della primavera 2005 non mette d’accordo i diretti interessati, i rappresentanti degli enti locali. Molte le novità, possibile qualche correzione alla proposta formulata dalla commissione tecnica presieduta dalla dottoressa Orrù, responsabile dell’ufficio Istat di Cagliari. E’ cominciato così il tour della Prima commissione, presieduta dall’on. Enzo Satta nelle otto province per "raccogliere suggerimenti". Primo appuntamento a Sassari, nella sala Angioy dell’Amministrazione provinciale; buona la partecipazione dei sindaci o dei loro delegati, soprattutto quelli dei piccoli Comuni, i più interessati alla vicenda.
A Sassari i collegi sono trenta perché trenta sono i consiglieri assegnati. La legge che modifica le circoscrizioni prevede che sia "prioritariamente garantita la coerenza del bacino territoriale", valutando affinità sociali, culturali, storiche ed economiche; che i collegi "devono essere costituiti da un territorio continuo" e, infine, che le dimensioni demografiche "devono essere il più possibile omogenee". Principi che, a sentire gli amministratori, non sono stati sempre rispettati.

L’on. Enzo Satta ha spiegato che la commissione tecnica ha applicato i criteri "geografici e demografici", non occupandosi d’altro. Qualcuno (il sindaco di Plaghe, Gavina Masala, per prima) ha sostenuto che sarebbe stato opportuno sentire gli enti locali prima di decidere. La commissione aveva il tempo per farlo. Avrebbe raccolto una serie di indicazioni utili a ridisegnare elettoralmente la provincia.

Alcune decisioni, in realtà, sono stridenti rispetto alla vocazione del territorio e alle relazioni umane e sociali dei paesi vicini. Dino De Candia, sindaco di Perfugas, si è lagnato che, "ancora una volta, l’Anglona è stata "frammentata"; già lo era per il distretto scolastico, la Asl e il tribunale; ora lo è anche nel collegio elettorale.
Analoga protesta da parte di Ezio Schintu, sindaco di Chiaramonti. Il rischio è quello di negare rappresentatività al territorio.
Sorso ha chiesto di essere collegata a Sennori (tra i due paesi, ha spiegato l’assessore Germano Nurchis, c’è una distanza di cento metri), che, invece, è collegata a Osilo, Ploaghe e Codrongianus. Saranno i rispettivi Consigli comunali – ha aggiunto il sindaco di Sennori, Antonio Canu – a prendere una decisione; Sandro Fara, sindaco di Pozzomaggiore, ha detto che la proposta va "quasi bene", ma che sarebbe preferibile avere nel collegio Cossoine (ed eventualmente Giave) anziché avere, come new entry Padria.
Il problema centrale è la preoccupazione che alcuni territori, con bassa popolazione, se divisi e accorpati a Comuni più popolosi, non abbiano la forza di eleggere un proprio rappresentante, a discapito degli interessi di quelle comunità.

E’ la Giunta regionale – ha spiegato l’on. Satta – a stabilire le circoscrizioni, su proposta dell’assessore degli Enti locali; ma sarà compito della commissione consiliare raccogliere le proposte e trasmetterle all’esecutivo, perché sia possibile un’ulteriore modifica. Senza stravolgere niente – ha suggerito il sindaco di Castelsardo, Franco Cuccureddu – perché altrimenti si rischia di fare confusione. Tutt’al più, se l’assessore decide di rimettere mano alla proposta, ai collegi deve essere garantita una certa omogeneità, con oscillazioni massime del 10 per cento.
Il presidente Satta ha dato ai Comuni il tempo necessario per far pervenire al Consiglio le proposte. Il tempo, insomma, che ciascun Comune si chiarisca le idee. Alla riunione hanno partecipato una quarantina di enti locali, 19 sono intervenuti nella discussione.

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